giovedì 14 marzo 2013

Le critiche all'omeopatia

Tra le medicine dette "non convenzionali" l'omeopatia è certamente la più criticata.
Non so il perchè e mi chiedo come mai debba infastidire di più un medico che usa l'omeopatia di uno che usa l'agopuntura o la mesoterapia o l'osteopatia e via dicendo. Perchè nulla o molto poco vi sia da dire verso chi pungendo varie parti del corpo dice di ottenere effetti tramite misteriosi canali energetici detti meridiani, mentre in rete si sprecano gli articoli contro chi somministra "palline di zucchero". Proprio non lo so il perchè di questo peculiare accanimento, però vorrei provare a rispondere alle varie critiche che solitamente i medici (e non solo) "allopatici ortodossi" rivolgono ai colleghi "eterodossi".

Critiche più frequenti e risposte:

1)
OBIEZIONE:  Non vi è presenza di alcuna molecola al di sotto il numero di Avogadro quindi non vi può essere alcun effetto sul corpo umano.
RISPOSTA: Intanto non tutti i rimedi omeopatici sono sotto tale numero, ossia l'omeopatia si avvale di rimedi con diluizioni al di sopra e al di sotto di Avogadro. Avogadro non è la discriminante dell'omeopatia.
Inoltre, anche la luce solare, il suono, le emozioni, la pubblicità provocano reazioni vegetative e comportamentali senza somministrare alcuna molecola!

2)
OBIEZIONE: In ogni caso, anche quando l'omeopata somministra rimedi con diluizioni al di sotto del valore di Avogadro (ossia concentrazioni superiori ad Avogadro), tali diluizioni sono comunque così basse che difficilmente possono provocare risposte recettoriali dal momento che i farmaci agiscono sui recettori a concentrazioni determinate sotto le quali non hanno efficacia.
RISPOSTA: Vi sono molecole che nel corpo umano agiscono a concentrazioni  bassissime, si pensi ad esempio agli ormoni tiroidei per citarne una. E in ogni caso è inutile continuare ad ostinarci a cercare un meccanismo recettoriale: per l'omeopatia non c'è.

3)
OBIEZIONE: Non si conosce alcun possibile meccanismo di azione dell'omeopatia.
RISPOSTA: Nemmeno di molti farmaci si conosce attraverso quali sistemi ottengano determinati effetti, eppure si somminstrano ugualmente (si tratterà di recettori sconosciuti? forse, ma finchè non ne siamo certi potrebbe anche trattarsi di meccanismi di azione non chimici, e comunque la loro validità dovrebbe rimanere tal quale quella dei rimedi omeopatici mentre vengono trattati diversamente)

4)
OBIEZIONE: Il fatto che "funzioni" su tanta gente non è dimostrativo della sua efficacia, molto probabilmente l'invocata efficacia altro non è che effetto placebo.
RISPOSTA: A parte il fatto che in biologia più spesso si parte dall'osservazione per giungere ad un ipotesi  (metodo induttivo) anzichè il contrario (metodo deduttivo); quindi semmai, partendo dal fatto che su molti funziona, dovremmo cercare di scoprire perchè funziona e non affermare che, dato che non si sa come funzioni, allora è solo placebo.
Inoltre come si spiega il placebo (notoriamente riconducibile ad effetti psicogeni) con la grandissima efficacia, ancor più che sull'adulto, dell'omeopatia in età infantile inclusa neonatale? E in veterinaria???
Ed infine: se anche si arrivasse a dimostrare che l'omeopatia è solo ed esclusivamente un placebo, non sarebbe pur sempre meglio riuscire a guarire qualcuno con una sostanza innocua piuttosto che con molecole pur sempre tossiche, per poco che lo siano?

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lunedì 4 marzo 2013

Come affrontare ... l'ipotiroidismo


Immagine tratta da: http://latartarugafolle.over-blog.com/195-index.html

L'ipotiroidismo è una patologia in aumento che consiste nella ridotta funzionalità della ghiandola tiroide.
Le cause sono varie e molteplici: andiamo dalle forme secondarie di origine ipotalamica (traumi, turmori) e ipofisaria (tumori dell'ipofisi, interventi chirurgici, S. di Shehaan, traumi cranici, forme genetiche di deficit ormonali), alle forme primarie di cui la di gran lunga più frequente è la tiroidite autoimmune di Hasimoto (altre forme primitive sono quelle congenite, iatrogene, transitorie come l'ipotiroidismo post-partum o la tiroidite subacuta di De-Quervain).
I sintomi sono molteplici e variabili secondo l'età in cui si manifesta la patologia, ma in generale avremo stanchezza, freddolosità, affaticabilità, aumento ponderale, riduzione della memoria, stitichezza, bradicardia, secchezza cutanea, ipercolesterolemia, anemia.
La terapia classica è a base di levotiroxina, oltre che di eventuale integrazione di iodio con sale iodato per le persone che vivono nell'entroterra, lontano dal mare.

Vediamo ora quali terapie non convenzionali possiamo affiancare alla terapia classica per renderla più veloce ed efficace.

La più nota e anche la più semplice è la fitoterapia. Essa di avvale di Fucus Vesciculosos, in T.M. (tintura madre), 30 gocce due-tre volte al dì per circa un mese.

In omeopatia possiamo avvalerci dei seguenti rimedi, secondo le diverse situazioni:
  • quasi sempre Medorrhinum: come rimedio diatesico, spesso di tipo sicotico
  • ipotiroidismo subclinico (TSH elevato, fT4 normale, paziente asintomatico): Thuya, partendo dalle dosi basse a quelle alte (molto diluite) e diradandone la somministrazione nel tempo
  • negli anziani e nei bambini, con rallentamento motorio e mentale, potremmo usare Badiaga se c'è un generale ingrandimento ghiandolare, o Barita Carbonica  nel caso di gozzo multinodulare con ipercolesterolemia, Barita Muriatica specie nei bambini e Barita Iodata specie negli anziani con gozzo che vira dall'ipo all'ipertiroidismo. Anche Bufo Rana è indicato nelle estremità della vita, nei bambini con idiozia da ipotiroidismo congenito e negli anziani con atteggiamenti infantili
  • nelle forme di ipotiroidismo che sono state precedute da una fase di ipertiroidismo e nella tiroidite fibrosa di Riedel, variante della nota Hashimoto, in soggetti aggravati dal caldo umido o sui quali Iodium non ha avuto effetti, potremmo avvalerci di Bromium
  • nei soggetti con le caratteristiche tipiche del rimedio, non rare nell'ipotiroidismo, di Calcarea Carbonica, avremo indicato il rimedio (soggetti lenti, apatici, sovrappeso, con stipsi e freddolosità, pallore, astenia muscolare oltre che mentale)
  • nei pazienti peggiorati dal freddo umido (a differenza di Bromium) avremo indicato Dulcamara oppure Natrum Sulfuricum laddove avremo anche ritenzione idrica e depressione
  • nelle donne sono più frequentemente indicati Thuya (pallore, aumento ponderale, freddolosità, sonnolenza, idroritenzione, depressione, cute e annessi cutanei secchi e fragili, storia di numerosi farmaci e/o vaccinazioni con cattivi effetti, astenia) oppure Graphytes specialemnte durante il climaterio

In omotossicologia
Fucus compositum insieme a K2F Guna sono interessanti come terapia di base, unitamente a Graphites Homaccord laddove vi sia aumento ponderale, e a Spongia Heel nei casi in cui sia presente lo struma (gozzo) tiroideo. Oppure in caso di sovrappeso da ipotiroidismo potremmo utilizzare Adeps GIVIMED, laddove siano anche presenti alterazioni del metabolismo lipidico (ipercolesterolemia).
Naturalmente in omotossicologia assoceremo sempre un adeguato drenaggio e poi saranno utili anche i rimedi organoterapici, nel caso TSH e fT4 a basse diluizioni (D4, ad esempio) come stimolanti la ghiandola.

Utili oligoelementi saranno Iodio unito a Manganese-Rame.


Fonti: Clinica Medica Omeopatica, di Aldo Ercoli, ed, Tecniche Nuove; Ordinatio Antihomotoxica et Materia Medica Heel,Compendium di medicina naturale integrata Difass 2003



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