venerdì 18 novembre 2011

Come affrontare ... la febbre




"Mamma, ho anche la febbre!"
Quante volte da bambini abbiamo guardato con malcelata soddisfazione il termometro, che ci assicurava che sì, questa volta dalla scuola dovevamo rimanere proprio a casa, perchè se c'era la febbre allora eravamo veramente ammalati.
E quante volte il medico sollevando la cornetta del telefono sente come prima denuncia di sicura malattia del paziente la presenza più o meno importante del sintomo "febbre"! "Dottore, ho la febbre ... " e poi tutto il resto. Poi però, quasi che il resto non fosse la causa ma la conseguenza dell'aumento di temperatura.
Nient'affatto: la febbre, o rialzo termico, o aumento della temperatura corporea, o iperpiressia (ci si sbizzarrisce nei nomi) è un sintomo, e non una malattia.
Un sintomo utilissimo perlatro, finalizzato alla sconfitta del microbo infettante.
Ma anche un sintomo fastidioso, che porta con sè "regali" come dolori muscolari e ossei diffusi, occhi lacrimanti, mal di testa, difficoltà di concentrazione, intolleranza a luce e rumori ... quando non provoca, nel bambino sotto i 6 anni, attacchi di convulsioni generalizzate.
Il rimedio classico e arcinoto alla febbre è il paracetamolo (Tachipirina).
Tuttavia bisogna notare come l'uso del paracetamolo seppur porti sollievo va a spegnere l'unico fuoco naturale in grado di bruciare l'esercito nemico, il microorganismo.
Da qui la sempre maggior tendenza, anche nei corsi accademici, a raccomandarne l'uso solo in casi selezionati a rischio elevato, come i bambini che hanno già sofferto di convulsioni febbrili, gli anziani, i cardiopatici, e qualora la febbre sia alta al punto che i sintomi collaterali (cefalea in primis) diventino eccessivamente forti.
Cosa fare in tutti gli altri casi?
A parte una sempre importantissima idratazione, se per la medicina accademica rimane del resto solo il soffrire pazientemente, la medicina non convenzionale ci offre invece una vastissima gamma di rimedi utili a domare la febbre e i dolori che la accompagnano.

Fiori di Bach
  • Crab Apple: è un fiore di Bach. Diluire 4-6 gocce in un bicchiere d'acqua e sorseggiarle a poco a poco. Solitamente (eccettuati i casi in cui il paziente è completamente anergico, cioè talmente stremato da non aver nemmeno più in corpo le energie per reagire) si assisterà ad un rapido incremento della febbre (mamme, non vi spaventate!!), che dopo alcune ore scenderà altrettanto rapidamente con abbondante sudorazione.

Omeopatia
  • Aconitum: nella fase del brivido, specialmente se dovuta a colpo di freddo secco, con tachicardia, pelle rossa bruciante e secca, con forte sete ed agitazione (rinofaringiti, tonisilliti, laringiti, crup con tosse verso mezzanotte, diarrea da colpo di freddo con coliche), sete di piccole quantità di acqua fredda.
  • Belladonna: stesse indicazioni di Aconitum ma anche se c'è sudorazione abbondante, cefalea pulsante, occhi molto lucidi, delirio. Per i maggiori segni di flogosi spesso nella febbre segue cronologicamente Aconitum
  • Pyrogenium: a prescindere dalla sintomatologia e dall'eziologia, in tutti gli stati febbrili ed in particolar modo laddove il malato è prostrato, astenico, nn reattivo, si trascina la febbre o la febbricola per tempi lunghi, e a dispetto del modesto rialzo termico ha il polso piuttosto frequente (tachicardico)
  • Eupatorium perfoliatum: soprattutto nelle sindromi influenzali, con dolore ai bulbi oculari peggiorato alla minima compressione sul bulbo, e indolenzimento generale
  • Baptisia tinctoria: come Eupatorium, ma con sintomi biliari e/o gastrici, e in fossa ilaca destra
  • Echinacea angustifolia (anche in T.M.): in tutti i processi infettivi, specialmente batterici
  • Arsenicum: con peggioramento all'una-due di notte, bruciori fortissimi che migliorano col calore , agitazione e prostrazione importanti (frequente nelle infezioni intestinali, con diarrea nerastra e maleodorante, dissenteria, bruciore anale)
  • Gelsemium: con cefalea congestizia sopratutto occipitale e assenza di sete e di sudorazione
  • Bryonia: febbre con sete di grandi quantità di acqua fredda, mucose secche (tosse secca, tracheiti o bronchiti, con dolore retrosternale che costringe a premere forte contro il torace quando si tossisce). Sta immobile, peggiora col movimento e migliora con la forte pressione. Dolori pungenti
  • Rhus tox: anche qui febbre con sete di grandi quantità di acqua fredda, mucose secche (triangolo rosso sulla punta della lingua), forte agitazione (come Aconitum e Arsenicum), il malato non sta mai fermo, rabbrividisce al minimo movimento
  • Actaea Racemosa (Cimicifuga): febbre con cervicalgia che si irradia agli occhi
  • Agaricus: febbre con delirio

Omotossicologia ed altri complessi omeopatici:
  • Utile il drenaggio linfatico con Lymphomyosot gocce o Lymdiaral gocce, associato ad Aconitum Heel e a Belladonna Homaccord, più Echinacea compositum S. Questo schema si adatta anche ad adulti ed anziani con una cera facilità e senza timore di incorrere in interazioni con eventali terapie preesistenti.
  • Altresì trovo utilissimo Oscillococcinum, un vero simolante delle nostre difese, assieme a Para-G compresse che potremmo definire il "paracetamolo omeopatico"! Questo schema lo uso volentieri soprattutto nei giovani, in quanto più probabilmente non necessitano di una maggiore disintossicazione con drenaggio.


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