venerdì 7 gennaio 2011

Il colesterolo e il marito infedele

Mi piace l'affermazione di Bruce Lipton ( "Biologia delle credenze" Ed. Macro ) che sostiene che non esistono effetti collaterali dei farmaci, ma solo effetti, punto e basta. Parlare di "collaterale" sembra indorare la pillola. Semmai preferisco effetti "indesiderati", mi sembra molto più realistico, perchè nessun paziente desidera sperimentarli. Ma non sono collaterali all'azione del farmaco, sono direttamente correlati ad esso.
Detto questo, tanto per chiacchierare e togliermi un sassolino, vorrei fermarmi un poco su uno di questi effetti indesiderati.

A Novembre ho frequentato un interessante seminario tenuto dal dottor Fausto Bellabona a Parma in cui si è parlato delle statine, molecole in uso per ridurre la colesterolemia elevata.
Ora il colesterolo è una molecola importantissima per varie funzioni, tra le quali quelle di precursore del cortisolo (ormone di risposta allo stress, e ciò spiega perchè lo stress prolungato può indurre un aumento della colesterolemia) e degli ormoni sessuali (testosterone).

E qui siamo al punto.

Inibendo la sintesi di colesterolo, le statine riducono il substrato disponibile per la sintesi di questi ormoni (cortisolo, testosterone). In relazione alla ridotta sintesi di testosterone sembrerebbe porsi una riduzione della libido maschile in soggetti che assumono statine per lunghi periodi di tempo.

Non solo.

Se questo effetto indesiderato si prolunga eccessivamente, potrebbe scatenare nel paziente tentativi compensatori, quali l'aumentato appetito per alimenti ricchi in colesterolo, o forse addirittura aumentati appetiti sessuali alla ricerca di stimoli sempre più forti, al fine di superare il blocco della libido.

Rimanendo questi ultimi comportamenti in ambito ipotetico, non sono però poco inquietanti, o quanto meno anche se non si dimostrassero in un futuro veri per le statine, ci chiedono veramente di pensare a lungo prima di mettere in bocca a cuor leggero un pillola bianca, rossa, verde o blu.

"Medico è colui che introduce sostanze che non conosce in un organismo che conosce ancor meno" (Victor Hugo)

 

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